Sprint finale per l’Area Marina Protetta dell’isola di Capri

Sprint finale per l’Area Marina Protetta dell’isola di Capri

Raggiunto l’accordo definitivo per l’Area Marina Protetta dell’isola di Capri, è iniziato lo sprint finale. «Se tutti i tempi saranno rispettati – ha detto il sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta – occorrono sei mesi per completare l’iter. Noi siamo determinati».

«Siamo convinti – ha affermato il sindaco di Capri, Paolo Falco – che lavorando tutti insieme sugli obiettivi fondamentali per il futuro dell’isola possiamo raggiungere importanti traguardi».

Avanti tutta, dunque, dopo l’accordo raggiunto pochi giorni fa al Ministero dell’ambiente: ai Faraglioni si potrà arrivare solo a remi o a nuoto ma non con le imbarcazioni a motore. Il primo passaggio, quello decisivo per avviare l’iter procedurale, è emendare la legge numero 979 del 31 dicembre 1982, che detta “Disposizioni per la difesa del mare”. È una legge fondamentale per la protezione dell’ambiente marino ed è quella che istituisce le riserve marine. Deve intervenire un emendamento per creare l’area di reperimento autonoma di Capri e, quindi, togliere l’isola da quella di Punta Campanella nella quale rientra.

Nell’iter che porterà all’istituzione dell’Amp emerge anche un ruolo fattivo e collaborativo sia di Federalberghi che da parte di Assocharter, l’associazione che raggruppa oltre il 90% degli armatori di imbarcazioni che effettuano servizi per i turisti a Capri.

 





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