Flop referendum, urne disertate sull’isola: affluenza finale al 19% a Capri e al 18% ad Anacapri (fra i dati più bassi dell’intera provincia di Napoli)

Flop referendum, niente quorum. La consultazione dell’8 e del 9 giugno ha fatto registrare sull’isola di Capri un’affluenza modestissima, notevolmente al di sotto del dato nazionale del 30% di votanti già di per sè molto basso. Ad Anacapri si è recato alle urne soltanto il 18% degli aventi diritto e a Capri il 19% degli elettori. Anacapri e Capri fanalini di coda (insieme a Lettere fermo al 17%) dei comuni della provincia di Napoli con l’affluenza finale più bassa.
Il popolo del centrodestra, tradizionalmente molto forte sull’isola, ha disertato in massa le urne, astenendosi ai referendum che invece sono stati sostenuti dai partiti del centrosinistra e dalla Cgil. A questo dato politico, che ha portato al mancato raggiungimento del quorum, va aggiunta anche una disaffezione generale alla politica da parte di una fetta di cittadini che ad ogni tornata elettorale si recano con sempre minore frequenza ai seggi elettorali.
Una curiosità: ha prevalso il sì sia a Capri che ad Anacapri a tutti e cinque i quesiti, ma, mentre per le quattro schede sul lavoro la risposta “affermativa” è stata nettissima, la scheda numero 5 relativa alla cittadinanza italiana ha fatto registrare un inatteso boom di “no” pari a circa un terzo dei voti.
Beh, non possediamo certo i valori della Polis greca; e questo già si sapeva.