Durante i giorni del G7 biglietteria di Capri chiusa e passeggeri dei bus Atc costretti a pagare 2,90 euro

Durante i giorni del G7 biglietteria di Capri chiusa e passeggeri dei bus Atc costretti a pagare 2,90 euro

Gli utenti del servizio di trasporto pubblico locale di Capri Atc, durante le giornate del vertice G7, sono stati costretti a pagare la tariffa piena con bigliettazione a bordo al capolinea temporaneamente spostato da Piazza Martiri d’Ungheria a Piazzale Europa. Con la chiusura della biglietteria di Piazza Martiri d’Ungheria, l’azienda non è riuscita a organizzarsi per garantire un adeguato servizio di bigliettazione a terra a Piazzale Europa. La conseguenza è stata che, per chi non era in possesso di abbonamento o di biglietti già in corso di validità, i titoli di viaggio allo stazionamento provvisorio venivano emessi direttamente dall’autista, con pagamento del sovrapprezzo previsto a bordo dell’autobus: quindi 2,90 euro per tutti invece che 2,40 euro e nessuna possibilità nemmeno di ricaricare i biglietti residenti ridotti a 1,40 euro o di rinnovare eventuali abbonamenti quindicinali. La situazione venutasi a determinare ha provocato le proteste di numerosi utenti, soprattutto coloro che avevano necessità di ricaricare le card perchè i titoli di viaggio erano esauriti, e la reazione del sindacato Usb che ha chiesto all’azienda di trovare una soluzione provvisoria. Ma niente da fare. Non c’è stato verso. Per acquistare i biglietti a prezzo non maggiorato ci si poteva recare solo alla biglietteria di Marina Grande o a quella di Anacapri o presso i pochissimi punti vendita abilitati. Per fortuna, ora, terminata la riunione dei G7 degli esteri, è stata riaperta la biglietteria di Piazza Martiri d’Ungheria e la situazione è tornata alla normalità.

2 pensieri su “Durante i giorni del G7 biglietteria di Capri chiusa e passeggeri dei bus Atc costretti a pagare 2,90 euro

  1. Scandaloso, avrebbero dovuto emettere biglietti a bordo al costo di 2,40 €, evidentemente la ATC ha voluto approfittare della situazione. Quello che stupisce è che con questi prezzi ( e ricavi) l’azienda spesso “piange miseria” e ritarda i pagamenti degli stipendi ai propri dipendenti. Gira e rigira chi subisce i danni sono sempre gli utenti finali.

  2. La cosa scandalosa, anzi, vergognosa è il silenzio assenso dell’amministrazione che si china sempre d fronte al potente di turno

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