Anche Capri ha rapporti religiosi con il Perù. Il commento dopo l’elezione di papa Leone XIV

Due in particolare sono i rapporti religiosi che l’Isola di Capri ha con il Perù, dove Robert Frarcis Prevost, ora papa Leone XIV, ha trascorso in missione una ventina di anni. Dapprima come sacerdote agostiniano e poi come vescovo.
Il primo rapporto è con il caprese Mons. Serafino Cimino il quale, dopo essere stato un insigne biblista, padre spirituale degli emigranti italiani a New York, custode di Terra Santa, superiore generale dei frati minimi francescani, nominato vescovo, era stato delegato apostolico in Messico e poi nunzio apostolico in Perù. Essendosi ammalato, proprio mentre ritornava dal Perù nel 1928, quando aveva cinquantatre anni, morì sulla nave che lo stava trasportando in Italia. È sepolto nella chiesa di Santo Stefano.
L’altro rapporto è costituito dall’opera Dalla parte dei poveri. Teologia della liberazione, Teologia della Chiesa, opera vincitrice del Premio Capri-S.Michele della XXX Edizione svoltasi nel 2014; della quale oltre al cardinale Gerard Ludwig Müller è coautore anche Gustavo Gutièrrez, che nel 1968 ha fondato la Teologia della liberazione. È stato, tra l’altro, docente dell’Università di Notre Dame nell’Indiana (USA), della Pontificia Università Cattolica del Perù e Visiting Professor nelle maggiori università del Nord America e dell’Europa. Nell’opera sostiene tra l’altro che siamo in una fase storica complessa, caratterizzata dall’indebolimento del pensiero.
Raffaele Vacca